Protagonista della guerra contro Megara, si inserì nelle lotte politiche in corso ad Atene e, ottenuta una guardia armata, assunse il potere (560). A questo nuovo genere di tirannide, che minaccia la libertà sul piano sociale, fa pendant un regime politico, bollato spregiativamente come "dispotismo paterno", che, togliendo all'individuo ogni desiderio di partecipare agli affari politici, lo rinchiude egoisticamente nella ristretta cerchia formata da amici e parenti, relegandolo in una dimensione privata dove la sopita passione politica è sostituita dalla "caccia ai piaceri consentiti". Rovesciando un luogo comune vecchio di secoli e guardando al futuro, Tocqueville preconizza così che la tirannide possa coesistere con istituzioni democratiche in una forma di governo in cui la libertà è insensibilmente e volontariamente limitata dai cittadini stessi.Nel nostro secolo, che già nel 1938 Élie Halévy definiva l'"era delle tirannidi", il grande politologo Raymond Aron insinua il sospetto che la tirannide sia in realtà il simbolo del male in politica. Già i Greci l'avevano distinta categorialmente dal dispotismo, marcando una differenza che viene ereditata dalla tradizione politica occidentale. E quanti, o per forza, o per frode, o per volontà pur anche del popolo o dei grandi, otteneano le redini assolute del governo, e maggiori credeansi ed erano delle leggi, tutti indistintamente a vicenda o re o tiranni venivano appellati dagli antichi. Il tiranno appare così come il negatore di questa visione della politica che possiamo definire latamente 'democratica' o, con maggiore rigore terminologico, 'isonomica', perché fondata sull'uguaglianza di fronte alla legge (ἰσονομία). libertà, la virtù in sommo grado sta nel difenderla e moriree non vi può essere maggior gloria, che di generosamente morire per non La confusione terminologica che regna oggi in politica ci costringe a distinguere inoltre la tirannide da altre forme di organizzazione del potere alle quali viene spesso assimilata, sebbene ciascuna di esse abbia peculiarità che la contraddistinguono nettamente dalla tirannide. La parola (o qualche suo derivato), che non si trova nell'epopea ... tirànnide s. f. [dal lat. Assente dalla riflessione machiavelliana è invece la questione della legittimità del governo, che viene semplicemente identificata nella sua effettività storica. – Regime, governo tirannico; l’autorità del tiranno o più genericam. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono o tristo, uno, o molti; ad ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammetta, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo".». L'epoca delle guerre di religione e il pensiero repubblicanoL'utilizzo della figura polemica del tiranno ebbe rinnovato vigore nelle guerre di religione che sconvolsero l'Europa nella seconda metà del Cinquecento. it. Soglionsi per lo più i libri dedicare alle persone potenti, perché gli autori credono ritrarne chi lustro, chi protezione, chi mercede. L'esaltazione del 'reggimento civile', in polemica con la tirannide di Lorenzo de' Medici, informa il Trattato circa il reggimento e governo della città di Firenze (1494) di Girolamo Savonarola. Non sono, o DIVINA LIBERTÀ, spente affatto in tutti i moderni cuori le tue cocenti faville: molti ne' loro scritti vanno or qua or là tasteggiando alcuni dei tuoi più sacri e più infranti diritti. La monarchia dispotica appare a Bodin una modalità di amministrazione del potere monarchico adatta soprattutto ai popoli asiatici e mal tollerata dagli europei "più alteri e più guerrieri".Concludiamo con alcune rapide esemplificazioni per mostrare la continuità con il pensiero politico premoderno e l'assenza di innovazione nell'utilizzo della retorica della tirannia in quest'epoca. Scarica il libro di Trattato sulla tirannide. Testo latino a fronte di Bartolo da Sassoferrato, Razzi, D., Turrioni, A.: spedizione gratuita per i clienti Prime e per ordini a partire da 29€ spediti da Amazon. Nel De tyranno di Coluccio Salutati, scritto agli inizi del Quattrocento, ritorna il tema medievale della duplice via per cui si diviene tiranni, ossia usurpando il potere oppure dominando con superbia e contro le leggi e la giustizia; Salutati, tuttavia, individua nella libera accettazione dei sudditi il tratto discriminante del regno dalla tirannide. Nella Démocratie en Amérique (1835-1840) di Alexis de Tocqueville appare evidente l'uso metaforico del termine là dove si afferma che le società democratiche devono paventare che tiranna divenga la maggioranza e non un singolo uomo individuabile. In Francia divenne un luogo comune la visione del Principe come manuale per tiranni e l'identificazione del machiavellismo con la difesa teorica del regime tirannico e dell'immoralità in politica. L'oligarchia va in rovina per l'avidità di denaro, e la democrazia a causa dell'eccessiva libertà. Richiamando Aristotele e le Sacre Scritture, egli ricorda come il governo "apostolico o papale" e quello temporale esistano per il "vantaggio comune" dei fedeli e dei sudditi, rispettivamente; la giurisdizione dell'imperatore non è pertanto basata sul suo essere cristiano. Non vi è nulla di più pericoloso di un uomo che rifiuta di sottomettersi alla tirannia. Il richiamo alla tirannide e l'elogio del tirannicidio che permette al popolo di recuperare la perduta libertà, che troviamo in autori come Voltaire (si veda la voce Tyrannie nel Dictionnaire philosophique del 1764) e nei rivoluzionari francesi, hanno un mero fine retorico. Ciò che contraddistinse il tiranno fu l'appropriarsi del potere che, in diverse guise, aveva ricevuto, oltre il lasso di tempo necessario al proprio compito: i tiranni cercarono di perpetuare il proprio potere personale instaurando dinastie che raramente andarono peraltro oltre la seconda generazione. 4). (S. Maráj) di Jean Rabe «Il mio nome è Vittorio Alfieri: il luogo dove io son nato, l'Italia: nessuna terra mi è Patria. L'Esprit des lois (1748) di Montesquieu marca chiaramente lo spostamento a favore della categoria del dispotismo orientale come concetto ideologico negativo. In questo periodo divenne sempre più frequente la redazione di legislazioni scritte. Trattato sulla tirannide. Von den Anfängen des modernen Souveränitätsgedankens bis zum proletarischen Klassenkampf, Berlin 1964 (tr. Della Tirannide è un'opera politica di Vittorio Alfieri, scritta nel 1777. Nei tempi moderni, a partire dalla Rivoluzione francese e in tutta evidenza nella letteratura socialista, a questa antica dittatura con funzioni limitate di riforma si è affiancata una dittatura rivoluzionaria legata al potere costituente del popolo, svincolata da ogni limite giuridico, da Carl Schmitt denominata "dittatura sovrana" e distinta dalla precedente "dittatura commissaria". 4. Altro mai che tiranni io non dipigna: 44, 2, 2-5; De regimine principum I, 2-6). Occorre evidenziare come la lotta politica nel VII e VI secolo a.C. si svolgesse quasi esclusivamente tra fazioni aristocratiche, anche se non dobbiamo personalizzare eccessivamente il conflitto, che vedeva la contrapposizione di programmi concernenti l'assetto interno e la politica estera. Sul piano etico individuale il tiranno appare l'opposto dell'uomo perfettamente virtuoso: questi giudica correttamente le situazioni pratiche che si trova ad affrontare, così da costituire il metro di giudizio cui ispirare la propria azione, mentre il tiranno è accecato dalla propria disposizione malvagia e non può pertanto conoscere il vero bene per l'uomo e per la comunità politica. Ciò che occorre sottolineare è la versatilità d'uso di questa caratterizzazione, atta a bollare di infamia qualunque uso eccessivo del potere, temporale o spirituale. Nel IV secolo, infatti, in concomitanza con un rinnovato affermarsi di tirannie sul continente greco, la teoria politica elabora la cruciale dicotomia tra 'buon re' e 'cattivo tiranno', che inserisce una fondamentale distinzione all'interno del regime monarchico e lo salva da una generalizzata quanto aprioristica condanna. Della tirannide Savonarola sottolinea l'instabilità, la mutevolezza e la breve durata e, riprendendo un tema tradizionale, non sottopone a esame la forma di governo ma si sofferma sull'uomo, il tiranno. Sulla tirannide book. La tirannide è una forza ostile all’uomo libero, all’eroe, che è nutrito dall’odio verso ciò che limita la sua libertà, appunto il tiranno. Dionìsio (o Dionigi) I il Vecchio tiranno di Siracusa. 'Le reveillematin des François' nella letteratura ugonotta dopo la strage di san Bartolomeo, in Percorsi della libertà. Le tirannidi ioniche del VI secolo, e in particolare quella di Mileto con Aristagora e Istieo, sono caratterizzate dal sostegno militare persiano, per cui questi tiranni sono più assimilabili a governatori.La letteratura più antica sulla tirannide è costituita soprattutto da frammenti di poeti aristocratici che riflettono l'immediatezza della lotta politica e lo spirito di parte degli autori. Testo latino a fronte in formato PDF sul tuo smartphone. Descrive e classifica la fenomenologia delle forme di eversione del potere distinguendo la tirannide palese, che può derivare o dalla mancanza o dall’abuso di un legittimo titolo giuridico di esercizio del potere, dalla tirannide occulta, tale perché esercizio o di un potere di fatto, non correlato ad alcuna carica, o di un potere ‘velato’ da una carica a cui nessun potere è congiunto. 5. La storia è costellata di tiranni ed esempi di tirannia. Quindi ai tempi nostri, quei principi stessi che la tirannide esercitano, gravemente pure si offendono di essere nominati tiranni Né mie voci fien sempre al vento sparte, A Corinto nel 657 a.C. Cipselo, un polemarco, ossia un comandante militare, rovesciò l'oligarchia dei Bacchiadi, cui pure apparteneva per parte di madre, e instaurò la tirannide: le valutazioni delle fonti successive sono oscillanti, ma concordano nel giudicare più violenta la tirannide del figlio Periandro, il quale dovette sopperire alla mancanza di sostegno popolare di cui aveva goduto il padre, con un sostegno personale di 300 guardie del corpo, limitò la libertà economica dei sudditi impedendo loro l'acquisto di schiavi, spogliò le donne di Corinto dei loro gioielli e compì scelleratezze di varia natura. ‛Ηρόδοτος, lat. : La tirannide, Milano 1968).Taranto, D., L'eclissi del tiranno. Questo aspetto di eccezionalità costituisce uno dei tratti peculiari e sorprendenti della tirannide, che rimase un fatto dell'esperienza politica e non fu mai razionalizzata all'interno di un contesto giuridico e istituzionale. Rimuoverò giammai l'animo, e l'arte, Il tiranno è un aristocratico che tra gli aristocratici, soprattutto più recenti, ritaglia i propri consensi ma che, per governare, attua politiche che ledono gli interessi della nobiltà e si rivelano favorevoli agli strati della popolazione meno elevati sul piano economico e sociale: il tiranno, soprattutto arcaico, non è comunque il paladino del popolo contro la nobiltà, come affermano invece alcuni autori antichi e moderni. Osserviamo così come il termine, per le sue connotazioni assiologiche, ritorni in concomitanza dell'instaurarsi di regimi totalitari. Può apparire singolare che la dottrina tutta politica di Machiavelli possa apparire una difesa della tirannide, ossia della negazione della politica, come è affermato esplicitamente nel celebre Discours [...] contre Nicolas Machiavel florentin di Innocent Gentillet, più noto come Anti-Machiavel (1576), nel quale si sostiene che Machiavelli avrebbe edificato "non une science politique mais tyrannique". (V. anche Dittatura; Governo, forme di). La stigmatizzazione del dispotismo risale alle guerre persiane, allorché i Greci vincitori impostarono quella straordinaria operazione culturale che assegnò la vittoria ai difensori della libertà contro la schiavitù di coloro che, da allora, furono designati come 'barbari': nacque allora la categoria del 'dispotismo orientale', ossia di un regime adatto a popoli 'schiavi per natura', mentre perfino nei contemporanei trattati medici si cercava una spiegazione antropologica della naturale inferiorità dei popoli asiatici (Ippocrate, Arie, acque, luoghi 16, dove spiegazioni climatiche e considerazioni politiche si intrecciano). □ Bibliografia. Dalla tirannide alla democrazia. Nell'Apologia, scritta attorno al 1540 per giustificare l'uccisione del duca Alessandro, Lorenzino de' Medici ritiene che i costumi malvagi creino il tiranno, indipendentemente dalla legalità della sua investitura. Per Platone era la peggior forma di governo, quella in cui il sovrano esercita il potere tramite la paura e commettendo atti abnormi; per Aristotele rappresentava la degenerazione della monarchia, in cui il sovrano peresegue il proprio interesse anziché quello collettivo. Nessuna innovazione caratterizza però tale utilizzo, che si pone in perfetta continuità con il pensiero medievale. La figura di Pisistrato è emblematica per valutare lo scarto tra realtà della tirannide e mitologia politica e il ridotto grado di isomorfismo che la concettualizzazione della tirannide presenta: con icastica formulazione, Aristotele asserisce che Pisistrato governò "più politicamente che da tiranno", inaugurando una contrapposizione tra politica e tirannide destinata ad avere straordinaria fortuna nella tradizione politica occidentale. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 5 ago 2020 alle 15:49. - Storico greco (Alicarnasso tra 490 e 480 a. C. - Atene 424 circa). II, Milano-Napoli 1988, pp. E che null'uom dal rio servaggio scuote, Egli mostra innanzitutto di aver ben chiaro come i principati possano essere ricondotti a due grandi tipologie: "o per uno principe, e tutti li altri servi", ossia un despota che nomina a suo piacimento i ministri che lo aiutano a governare, come nel caso dell'Impero ottomano ("el Turco", la classica categoria del dispotismo orientale); "o per uno principe e per baroni", come è il caso della monarchia francese, dove la classe aristocratica costituisce un contrappeso al potere regio per antichità di sangue (cap. 5. Sconto 5% e Spedizione gratuita per ordini superiori a 25 euro. Newell ripercorre tutti i governi tirannici esistiti nel corso della storia e tuttora esistenti. Testo latino a fronte, libro di Bartolo… Attenzione però: quando parliamo di “democrazia” per l’Atene del V e IV secolo a.C. no… Pisistrătus). Il dispotismo (dal greco despòtes, "padrone della casa") è un regime politico autoritario, in cui il detentore del potere ha con i sudditi lo stesso rapporto che il padrone ha con gli schiavi. Cenni storici Intorno al periodo 556-546 fu allontanato dalla città, ... Eròdoto (gr. Sebbene il termine gli sia noto, il concetto di tirannide non ha un ruolo centrale nel suo pensiero, laddove il dispotismo, delineato peraltro con tratti ripresi dall'immagine tradizionale della tirannide, costituisce uno dei tre possibili sistemi di dominio, un dominio fondato sulla paura e la condizione servile dei sudditi. - Tentò di unire tutti i Greci d'occidente a difesa della propria civiltà contro l'elemento "barbaro" (Cartaginesi, Italici, Etruschi); ma, basando il proprio potere sulla tirannide, venne meno a quegli stessi principî di libertà dai quali la civiltà ... (gr. viver servo...», https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Della_tirannide&oldid=114722357, Collegamento interprogetto a Wikiquote presente ma assente su Wikidata, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. – Famiglia di uccelli passeriformi, diffusi nel continente americano, migratori, insettivori, con becco breve e circondato di setole; vi appartiene... L'epoca delle guerre di religione e il pensiero repubblicano, Dionìsio I il Vecchio tiranno di Siracusa. È interessante notare come il pensiero politico platonico si evolva e questa concezione della tirannide presente nella Repubblica, dove il filosofo è l'antitesi del tiranno, ceda il posto alla visione delle Leggi, che affida all'unione tra tirannide e filosofia la realizzazione del miglior regime politico. (Il dirlo è lieve; ogni più stolto il puote) Concezione medievale del rex supra legem e visione cristiana si intrecciano in una dottrina di cui fatichiamo a comprendere la coerenza: dal momento che la tirannide è un crimine pubblico e il tiranno è un nemico pubblico, ucciderlo non solo è lecito ma equo e giusto (III, 15); d'altro canto, anche i tiranni sono ministri di Dio (VIII, 18) e pertanto agli oppressi viene raccomandato di affidarsi alla protezione e alla clemenza di Dio (VIII, 20). È suddivisa in due "libri", che parlano di due temi su cui il pensiero politico di Alfieri si sofferma: la tirannide e la libertà. Occorre quindi concepire la tirannide come un concetto 'dialettico' e legare la sua concettualizzazione alla nascita della categoria del 'politico', ossia all'invenzione, databile al VI secolo a.C., del 'politico' concepito come spazio comune (ϰοινόν) di mediazione, all'interno del quale vigono leggi (νόμοι) valide per tutti e uguale diritto di parola (ἰσηγοϱία), al quale tutti i cittadini (in linea di principio, nella realtà i maschi adulti liberi) possono partecipare al fine di governare la città: la politica, dunque, come spazio contrapposto alla violenza e all'arbitrio di uno solo. Ma quelle carte, ai di cui autori altro non manca che il pienamente e fortemente volere, portano spesso in fronte il nome o di un principe, o di alcun suo satellite; e ad ogni modo pur sempre, di un qualche tuo fierissimo naturale nemico. Alfieri intraprese dei viaggi tra il 1766 e il '67 allo scopo di: fare da tramite agli intellettuali europei. Esemplari, in questo senso, la Franco-Gallia (1572) di François Hotman, il Discours de la servitude volontaire (1576) di Étienne de La Boétie e le Vindiciae contra tyrannos (1579) di Stephanus Junius Brutus.L'elaborazione concettuale del tema della liceità del tirannicidio ha un ruolo preminente nella scolastica spagnola, legata alla questione della legittimità della resistenza, ed eventuale deposizione di sovrani eretici. Nel secondo libro, dove tratta delle diverse forme di Stato, Bodin distingue la monarchia in regia, dispotica e tirannica. Σπάρτη) Cittadina della Grecia, nel Peloponneso meridionale, capoluogo del nomo della Laconia, sulle rive del fiume Eurota. 3. Per tali motivi i Greci ritennero il dispotismo un sistema politico alieno, laddove paventarono sempre una possibile insorgenza tirannica. Se pensiamo ai 'due soli' che guidano la riflessione politica medievale, possiamo concludere che da un lato il tiranno viola un ordine che è sacro perché stabilito da Dio, dall'altro la tirannide costituisce un fenomeno eminentemente antigiuridico. La potenza concettuale e stilistica di Platone (427-347 a.C.) è rinvenibile nelle memorabili pagine dedicate alla delineazione del ritratto psicologico del tiranno, la cui miseria morale e ignoranza della verità riguardo al bene umano ne fanno l'essere più infelice di tutti, di contro alla seducente immagine di felicità che lo accompagna e lo rende oggetto di invidia; a questa caratterizzazione fa pendant la visione della tirannide come pessima forma di governo, ultimo stadio della progressiva degenerazione della πόλιϚ perfetta. La grande cesura: Machiavelli e Hobbes. Insomma, il tiranno dev'essere lo stimolo per i valorosi a ribellarsi: più il tiranno abusa del proprio potere, tanto più è probabile che i suoi sudditi insorgano e pongano fine a "quest'insensata forma di governo". Πεισίστρατος, lat. È con l'Illuminismo che il dispotismo diviene una categoria politica centrale, sia in autori che intendono riproporre l'ideale del monarca 'illuminato' dai consigli dei filosofi (despotisme éclairé dei fisiocratici), sia in chi ritiene invece che l'imperium paternale sia la peggior forma di dispotismo (Kant), adatto soltanto ai servili popoli orientali (Turgot, Condorcet): con valutazioni diametralmente opposte questi autori rilevano che caratteristica del dispotismo è il trasferimento della figura paterna dalla casa alla scena politica. In questo modo il suddito viene privato degli strumenti concettuali e giuridici per opporsi al potere sovrano fomentando ribellioni o arrogandosi addirittura il potere di uccidere il tiranno, contrapposto al buon monarca (Leviathan 29): è pericolosissimo, infatti, tollerare "un odio professato per la tirannia" perché significa tollerare "un odio per lo Stato in generale" dal quale sorge il germe delle sedizioni (Leviathan, Revisione e Conclusione). Purtroppo la tirannia è un fenomeno che ha caratterizzato parecchi periodi storici, funestandola di episodi cruenti e drammatici. Scritti in onore di Nicola Matteucci, di G. Giorgini e altri, Bologna 1996, pp. Daniel Defoe (1660 - 1731) scrittore Fra tutte le forme di governo, pur tutte negative, la peggiore è per Alfieri la democrazia perché impone il potere della maggioranza (del popolo animalesco) sulla minoranza. Testo latino a fronte direttamente nel tuo browser. Le citazioni più interessanti frasi su tirannia di autori provenienti da tuttoil mondo - una selezione di citazioni umoristiche, ispirazione e motivazionali sulla tirannia. Il Medioevo e l'umanesimo civileL'adattabilità ai diversi contesti della figura del tiranno emerge con assoluta chiarezza nell'uso medievale, dove essa viene impiegata sia per descrivere il papa che travalica il proprio potere spirituale e non rispetta né le prerogative del Concilio né quelle dell'imperatore, sia per designare l'imperatore che non ha riguardo per il ruolo dei propri vassalli, sia infine per bollare i piccoli governanti locali che calpestano le libertà del popolo.