Pier de’ Crescensi (1233 – 1320), uno dei più celebri agronomi del medioevo, studioso di filosofia e medicina scrive nel suo Trattato che “il vino dà buon nutrimento e rende sanità al corpo … conforta la virtù digestiva così nello stomaco come nel fegato … si converte in naturale e mondissimo sangue … fa dimenticare tristezza e angoscia … è dunque conveniente ad ogni età”. Ci caricarono sui trattori e ci fecero tagliare i grappoli sui tralci, poi in cantina pigiammo l’uva coi piedi cantando tutti in coro insieme a tanta gente verace e naturalmente si concluse con una gran mangiata e bevuta, e ancora canti e balli, una festa indimenticabile! Qui, Dio del Torchio, vieni e, tolti i coturni, immergi con me le gambe nude nel nuovo mosto” (Virgilio, Georgiche, II 4-8). In un calendario del 1411, conservato al Museo Condé di Chantilly, il mese di settembre è raffigurato in una miniatura dei fratelli Limbourg, della scuola franco-fiamminga, attraverso una vigna e alcuni lavoratori impegnati per la vendemmia. In moltissime parti della Toscana ad agosto si raccoglievano grappoli d’uva acerba per fare l’agresto, succo utilizzato come condimento dei cibi sulle mense dei ricchi. Nei giorni precedenti, le botti e i tini erano riparati e rinforzati, pronti ad accogliere il mosto. Nella celebre terzina Dante descrive il vino come sintesi del calore del sole e della linfa prodotta dalla vite paragonando questo processo a quello che trasforma un essere vivente in creatura umana grazie all’intervento divino che v’infonde l’anima. • www.mantovanotizie.com, Camilla Assandri, La Vendemmia a Fontanile: Pane Dolce al Mosto d’Uva, Erica Zampieri, Su e giù per i colli euganei, Giuliana Fabris, Profumo di mosto e di ricordi, Alice Del Re, Vino per passione sulle rive del lago etrusco, Betulla Costantini, Il primo a vendemmiare è il riccio, Le melanzane al cioccolato, sconosciute ai più, sono un dolce tipico della zona di Sorrento e della Costiera Amalfitana, in particolare di …, L’olio extravergine di oliva è un ingrediente indispensabile di tutta la cucina italiana. 37 Full PDFs related to this paper. :-)). Leggete qui...magari siete da queste parti durante la vendemmia ... Si narra che nel Medioevo i pellegrini provenienti dal. Negli ultimi decenni si sono affermate le grandi estensioni vitate che ci sono familiari, nelle quali si pratica spesso una vendemmia meccanizzata, con tempi decisamente più brevi ma con l’azzeramento della cura e del sapere umano nella scelta del grappolo e della sua raccolta. Dopo il raffreddamento viene fatta invecchiare in botti per almeno sei mesi. Language: italian. 2-mag-2020 - Esplora la bacheca "toscana medioevo" di Alessandro Ferrini, seguita da 2193 persone su Pinterest. Nel valutare queste date, in comparazione con tempi a noi più vicini, occorre tuttavia tener conto che nel basso Medioevo il calendario giuliano era indietro di 7-8 giorni rispetto all’anno solare e che solo con la nota riforma di papa Gregorio XIII, nel 1582, si eliminò tale differenza. La morte di san Francesco. By Franco Cosimo Panini Editore. Per completare la visita al museo non può mancare la tappa di gola: un bicchiere di vino o di succo d’uva con un tagliere di salumi e formaggi locali doc! L’uva da vino (ben diversa da quella da tavola) viene usata in Toscana per fare la schiacciata con l’uva: pasta pane lievitata e condita con zucchero, olio e piccolissimi acini d’uva nera, che rilasciano tutto il loro succo in cottura e la rendono soffice e dolcissima. In tal caso si ricorreva alla pratica del “raconcio”, cioè si faceva ribollire il vino in nuove vinacce e se anche questo espediente falliva diveniva inesorabilmente aceto. Il cibo consumato variava da zona a zona: in Valdichiana, per esempio, al mattino si faceva una sostanziosa colazione a base di panzanella, mentre per pranzo le donne portavano tra i filari tegami di baccalà in umido, fatto usando gli ultimi pomodori freschi dell’orto. CONTATTI . • www.lacucinaitaliana.it Riprova. … Page 19. Tuttavia era Bacco/Dioniso che aveva fatto dono della vite agli uomini. Découvrez tous les produits Ermanno Orlando à la fnac : Histoire & Société Alfredo Antonaros. la civilt del vino - definitivo.qxd 06/09/2003 15.57 Pagina 123. Ecco, sì, c’è stato un tempo così. Send-to-Kindle or Email . Le tre categorie di persone in cui si divideva la società medievale: il chierico, il cavaliere, il popolano si basavano su punti di riferimento diversi per il suo calcolo. Ai patrizi romani successero i vescovi. Si narra che nel Medioevo i pellegrini provenienti dal. Traductions en contexte de "della vendemmia" en italien-français avec Reverso Context : Tali sperimentazioni riguarderanno già la vinificazione della vendemmia 2005. La produzione consapevole del vino comincia dopo il 3000 a.C.: la civiltà egiziana è all'avanguardia. Questo significa in sostanza che nei secoli XIII-XV ci troviamo di fronte a vendemmie in genere abbastanza tarde, che corrispondevano agli ultimi giorni di settembre e ai primi di ottobre; il che confermerebbe l’ipotesi di un raffreddamento del clima negli ultimi secoli del Medioevo. Firenze nei pittori della seconda metà dell'Ottocento, Dolci tipici toscani, la loro storia e le loro ricette, Piatti tipici toscani, la loro storia e le loro ricette, “Terapia forestale” il volume nato da una ricerca sul campo. 11-set-2015 - Your virtual eye on illuminated manuscripts, rare books, and the stories behind them. Italian durante la vendemmia. 0 Reviews . Classificata come Città d’Arte e di Storiaper la grande concentrazione di case a graticcio che risalgono al XVI secolo, per i Palazzi Rinascimentali, le strette vie d… Volunteering. Il torneo, le giostre militari o popolari erano delle vere e proprie battaglie fittizie, relativamente ben regolate, dotate in genere di premi e soprattutto riservate a schermidori montati a cavallo e muniti di armi cavalleresche. Il vino passito, invece, era un prodotto piuttosto raro e riservato alle tavole dei ricchi, così come i vini speziati: si produceva da uve lasciate maturare e asciugare al sole per alcuni giorni e poi spremute e fatte fermentare. Addirittura in molti luoghi della Toscana la decisione era demandata alle autorità. XXV, 76-78) Nella celebre terzina Dante descrive il vino come sintesi del calore del sole e della linfa prodotta dalla vite paragonando questo processo a quello che trasforma un essere vivente in creatura umana grazie all’intervento divino che v’infonde l’anima. La vendemmia oggi segue due percorsi.Il primo rimane ancorato alla tradizione al lavoro manuale, soprattutto laddove il terreno è difficile da raggiungere per le macchine, oppure dove è necessario rispettare la delicatezza di alcuni tipi di uva.Il secondo vede, invece, l’aiuto delle vendemmiatrici.Un tempo queste macchine venivano guardate con sospetto. Recisi i grappoli e raccolti in cesti e gerle venivano poi rovesciate nelle bigonce, contenitori in legno dalla forma tronco-conica. Solo a partire dal I secolo a.C. si afferma la vinea, ossia la vigna bassa a sostegno morto, più simile a quella che conosciamo oggi e che è di derivazione greca, giunta in Italia attraverso le colonie dell’Italia meridionale (dove, infatti, questo tipo di coltivazione è sempre stata prevalente). Il formaggio nel Medioevo 4 Giugno 2019. “Dio del Torchio, vieni, qui tutto è pieno dei tuoi doni; in tuo onore, carica dei pampini dell’autunno, la campagna risplende, e l’uva pigiata spumeggia nei tini ricolmi. Create a free account to download. In molte famiglie, inoltre, si sceglievano i grappoli più belli e sani e si appendevano alle travi della cantina per farli essiccare: sarebbe stati usati per i dolci natalizi o per mangiarne direttamente i chicchi a Capodanno, quando si diceva che mangiare chicchi d’uva a digiuno fosse auspicio di ricchezza. Vino e vendemmia nella Toscana del Medioevo. Le fasi della vendemmia: la fermentazione. Un percorso in un contesto architettonico affascinante, perfettamente inserito nel … Ovviamente le date della vendemmia variavano a seconda delle zone e della stagione. La caccia alle streghe nel gelo dell’autunno. Verifica dell'e-mail non riuscita. di Antonio Bruno (Dottore Agronomo) ***** I ricercatori dell'Università del Salento leccese stanno lavorando per ottenere la ricostruzione della economia di alcuni villaggi medievali abbandonati. Già nel Medioevo, infatti, la vendemmia era un rito quasi sacrale, una delle scadenze più attese del calendario agricolo, una grande festa benedetta dalla Chiesa e condivisa da tutta la Comunità: il momento più importante del ciclo della vite a coronamento del lavoro del vignaiolo. Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. IL LAVORO DEI MONACI • I monaci conducono una vita basata sul proprio lavoro e le loro giornate sono scandite dalle stagioni. Di vino, di poesia di virtù, a piacer vostro.Ma Quella uscita solo dopo la “rivoluzione Hausmanniana” (1852-1869), che ne ha cambiato per sempre i connotati, la storia e in più ha contribuito a farne il monumento mondiale del romanticismo grazie ad un patrimonio di bellezza da togliere il respiro. La vendemmia e il vino nel medioevo. Ma è una fase tutt’altro che permanente: nel Medioevo si tornerà alla coltivazione promiscua, che persisterà quasi ovunque fino alla fine della civiltà della mezzadria, negli anni Cinquanta. You may be interested in Powered by Rec2Me Most frequently terms . By Franco Cosimo Panini Editore. • www.taccuinistorici.it Fin qui vediamo che il processo di vinificazione era simile a quanto avviene oggi. Seppero individuare i versanti più favorevoli alla vite, scegliere suoli ben drenati, terreni esposti al sole e selezionarono i vitigni più resistenti al rigore del clima. Cescon Italo Storia e Vini srl Piazza dei Caduti, 3 31024 Roncadelle di Ormelle (TV) Tel. Un Viaggio Enogastronomico nel territorio Madonita per un viaggio Wine&Food tutto Siciliano. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati. Tanto per avere un’idea, allora il salario mensile di un maestro muratore poteva arrivare a 2-3 fiorini; un buon podere costava 150-200 fiorini. Intorno al 10.000 a.C. i popoli del Caucaso si accorgono della fermentazione alcolica del succo d'uva. • La primavera è il tempo della semina, l’estate è il tempo del raccolto, in autunno si vendemmia, mentre in inverno ci si dedica in più alla lettura e alle attività interne del monastero. • www.italianoegenuino.it Scopri tutti i segreti della vendemmia 2020, dal conferimento dei nostri soci alla storia di una bottiglia di Trentodoc fino alla degustazione nella scenografica cantina Storica. Tamerlano il Grande 9 Aprile 2019. Ma allora, senza l’intervento della chimica che introdurrà solo nell’Ottocento sostanze come il bisolfito a garantire che il mosto non prendesse l’aceto, era frequente che il vino si alterasse o comunque non durasse a lungo. Anche se la produzione del vino gioca ancora oggi un ruolo fondamentale nell'agricoltura, è interessante notare quanto il Medioevo in particolare abbia contribuito al diffondersi della vite in tutta Europa. Era quindi obbligo consultare prima il padrone e, col tempo, le stesse autorità comunali; in Toscana emanarono molti editti che fissavano le date prima delle quali non si poteva iniziare la vendemmia. Il paesaggio agrario nella Toscana del Medioevo, Immagini di paesaggio agrario del Medioevo. Portatore di energia vitale, il vino arricchiva il mondo degli uomini, ma al tempo stesso poteva provocare l’ebbrezza e il delirio: per questo doveva essere assunto con moderazione o in occasioni rigorosamente codificate, come il banchetto o il sacrificio. Videos . Italian Donde i provvedimenti proposti nel 1993, la vendemmia a verde, le quote viticole, in breve, tutti gli scandali che ben conosciamo. Seguiva la fermentazione del mosto che durava 10-15 giorni e durante la quale veniva regolarmente mescolata la parte superiore del tino per togliere le vinacce che emergevano durante la fermentazione, in questa fase era anche praticato l’uso di “governare” con mosti di pregio per migliorare la qualità del vino; terminata la bollitura avveniva la “svinatura”, ossia il liquido veniva fatto passare nelle botti per l’invecchiamento. confermati gli obiettivi: qualitÀ e valore (it) il conegliano valdobbiadene prosecco superiore docg torna protagonista di milano wine week (it) lÀ dove si coltiva la vite al centro candiani di mestre (it) visit conegliano valdobbiadene: sulla strada del prosecco superiore L’importanza che la società toscana del tardo Medioevo attribuiva al vino portava addirittura a una rivalutazione sociale dei contadini che lo producevano come attesta un brano di una novella di Franco Sacchetti: questi non ‘villani’ dovrebbero essere chiamati ma ‘cortesi’ dal momento che preparano quel nettare per i cittadini. Molto particolari sono i lolli ntu mustu o cuddureddi siciliani, strisce di pasta cotte nel mosto precedentemente fatto bollire con della cenere per purificarlo e addolcirlo, e poi condite con mandorle tritate e cannella. Durante il lungo medioevo rumeno9 la vigna si diffuse in tutti i territori da essi abitati e la viticoltura divenne un tratto fondamentale dell’economia agraria. By Franco Cosimo Panini Editore. Publisher: Il Mulino. Evidente la differenza di valutazione tra vini prodotti in collina e quelli provenienti dalle pianure e, come dicevamo, la differente valutazione rispetto a oggi. In linea di massima, iniziavano molto tardi, tra fine settembre e i primi di ottobre, anche se esistevano notevoli differenze tra zone di pianura e zone di collina o bassa montagna. 11-set-2015 - Your virtual eye on illuminated manuscripts, rare books, and the stories behind them. Supponiamo che tu sia d'accordo, ma puoi rinunciare se lo desideri. Ma finita la luna ed essendo sotterra (luna nuova), si deve far vendemmia frettolosamente, come dice Borgondio nel libro delle vendemmie, il quale egli tradusse dal greco in latino. • www.provincia.mc.it E quel tempo lì, era il medioevo. L’autunno è la stagione della vendemmia, un rituale antico come l’uomo che si ripete ancora oggi con grande cura e attenzione: una giornata tra le viti per raccogliere l’uva e iniziare il lungo processo che porterà un delizioso vino sulle nostre tavole. I lavori agricoli e la raffigurazione dei mesi. Le testimonianze sull’apprezzamento di cui godevano il vino e l’aceto, suo derivato, sono numerosissime. Dalla tarda antichità in poi, il vino divenne protagonista del rituale cristiano e da bevanda che produce ebbrezza si trasformò in simbolo di sofferenza e sacrificio. XXV, 76-78). Anche se l'Ateneo del Salento leccese non ha nella sua offerta formativa la Facoltà di … Accetto Rifiuto Scopri di più Rifiuto Scopri di più Il vino infatti è stato per lungo tempo la sola bevanda sicura dal momento che l’acqua spesso non era potabile; anzi l’abitudine di mescolare il vino all’ acqua rispondeva alla necessità di contrastare con una bevanda alcolica un liquido poco affidabile. Fino al Medioevo, nei paesi di fede cristiana, gli ordini religiosi sviluppano la coltivazione della vite: il vino è consacrato e bevuto durante la messa. 11-set-2015 - Your virtual eye on illuminated manuscripts, rare books, and the stories behind them. Ma la Champagne è anche un concentrato di storia. Il mosto, inoltre, viene usato anche per realizzare conserve di frutta, cuocendovi dentro mele e pere a pezzi; oppure vi vengono fatti bollire, per pochi minuti, dei fichi secchi che poi vengono asciugati, infarinati e conservati per i mesi invernali. Fu su queste proprietà che si andarono costituendo le tecniche colturali e le competenze sull… La mattina della vendemmia, i lavoratori partivano presto con cesti, secchi, coltelli e forbici e il lavoro tra i filari era alleggerito dai canti e dagli stornelli. E le sue grandi case sono gli eredi di uno arte di vita festivo che si assapora nel cuore dei vigneti. Con le vinacce rimaste dalla spremitura si ricavava un vinello leggero e frizzante, il cosiddetto acquerello o acquaticcio, un nome che è tutto un programma: i contadini lo usavano per il consumo familiare immediato, perché non si conservava a lungo. Emanuela Rossini ha voluto partecipare anche … Nello stesso periodo si diffonde la viticoltura intensiva, dove la vite occupa grandi superfici e non è più frammista alle altre coltivazioni. Oggi viene prodotto in poche zone della Pianura Padana e della Toscana per consumo familiare, ed usato per insaporire le pietanze come si fa con l’aceto balsamico. In Valtellina, la vendemmia è un tema molto serio. Il popolo obbedisce (scrive il medievista Le Goff) al tempo imposto dalle campane, dalle trombe e dagli olifanti. Era quindi obbligo consultare prima il padrone e, col tempo, le stesse autorità comunali; in Toscana emanarono molti editti che fissavano le date prima delle quali non si poteva iniziare la vendemmia. In epoca medievale, l’avvio della vendemmia era sottoposto a rigidi controlli. We haven't found any reviews in the usual places. traduction la vendemmia dans le dictionnaire Italien - Francais de Reverso, voir aussi 'vendemmiare',vendita',Venezia',vendetta', conjugaison, expressions idiomatiques • Ciuffoletti Z., Storia del vino in Toscana, Edizioni Polistampa 2000. Search the world's information, including webpages, images, videos and more. Please login to your account first; Need help? Risorsa e pericolo, da sempre il vino è ambivalente e misterioso, nella sua trasformazione della semplice uva in spumeggiante mosto, prima, e inebriante bevanda, poi. La vendemmia 2013 è appena iniziata e, secondo gli esperti, ... DANCE DANCE DANCE: La Piaga del Ballo e altre isterie di massa 29 Febbraio 2020. Quando le gerle e le ceste erano piene, i grappoli venivano travasati nei bigonci, contenitori in legno dalla forma tronco-conica dove avveniva una prima pigiatura per mezzo di bastoni di legno. In numerosi vasi attici, infatti, sono raffigurati satiri (esseri dei boschi) che raccolgono i grappoli sotto lo sguardo di Dioniso; oppure sono gli uomini a vendemmiare, ma rappresentati in totale nudità e pertanto assimilati ai satiri stessi, come se il contatto con la vite provocasse una trasformazione nell’uomo fino ad avvicinarlo allo stato selvatico. L’atteggiamento del Medioevo nei confronti della natura è non – scientifico, ma mistico e genericamente religioso. Diverso è l’agresto, condimento ottenuto dall’uva acerba, fermentata e poi cotta fino a ridurre il liquido di un terzo. Ad esempio leggendo i dati del Catasto fiorentino del 1427 si ricava che i vini più costosi e quindi presumibilmente i più pregiati erano prodotti nelle colline del Valdarno di Sopra e in Val d’Ambra, a Cennina e Galatrona (36 e 40 soldi al barile): si trattava di vini trebbiani, bianchi, quelli di maggior valore, e di vini ‘vermigli’. La pasticceria siciliana, Cibo Nostrum, la Festa della Cucina Italiana a Taormina, La Vendemmia a Fontanile: Pane Dolce al Mosto d'Uva - La Cascata dei Sapori, Scopri come i tuoi dati vengono elaborati, Visitare le necropoli di Tarquinia e Cerveteri, Visitare Triora, il borgo delle streghe di Imperia, Visitare Arona e la rocca di Angera sul Lago Maggiore. By Franco Cosimo Panini Editore. Diamo il benvenuto al nuovo mese con questa raffigurazione di una delle tradizionali attività settembrine: la vendemmia. L’autunno del medioevo. Nel Medioevo occorrevano parecchia abilità e pazienza per accendere il fuoco: bisognava aver fabbricato un’esca ben secca con una lunga e paziente preparazione, battere la pietra focaia sull’acciarino ed essere pronti a catturare la scintilla, ravvivarla soffiando con una cannuccia vuota. La costruzione dei terrazzamenti risalirebbe ai tempi del Medioevo, ma solo nel 1500 i proprietari dei terreni decisero di donare le loro terre ai contadini per lavorarle. Il primo re di Francia fu così incoronato in Champagne e i vini consacrati in quella sera del Natale del 496. Anche nel Chianti la data prescelta per della vendemmia era il 30 settembre. Si usa in accompagnamento a formaggi stagionati e saporiti o per condire insalate, come salsa per gelati o diluita in acqua per fare una bevanda dissetante. Gli impianti di risalita dello Spinale e dell’altro versante de i 5 Laghi distano poche centinaia di metri. Quando l’uva non era di qualità eccelsa si ricorreva alla pratica del “governo”: al mosto in ebollizione veniva aggiunta la spremitura di uva lambusca, dal colore rosso intenso, che rafforzasse tutto il vino. I vini meno pregiati erano quelli della pianura tra Firenze, Prato e Pistoia (soldi 14-16) e del territorio di Empoli (soldi 12). La VENDEMMIA non è una FATICA, è uno STATO D'ANIMOesci mi piace su ig www.instagram.com/casasuracee su FB www.facebook.com/casasurace : 97774480582, Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra), Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra), Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra), "Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza dell'utente. Categories: History. Poi, una volta acceso il fuoco, aggiungere sempre legna, stando attenti al tiraggio. Bisogna accennare anche a una raccolta precoce dell’uva che veniva effettuata con scopi diversi dalla vinificazione. Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Altro prodotto della vendemmia era l’aceto: si metteva il vino in un vaso cosparso di aceto vecchio e lo si riempiva a metà lasciandolo scoperto in un luogo caldo. A Montalcino lo Statuto comunale del 1415 disponeva che per la festa della Santa Croce (14 settembre) si stabilisse la data in cui vendemmiare. Download Full PDF Package. ISBN 13: 9788815330000. La vendemmia anche nella letteratura il poeta charles baudelaire La vendemmia influenza le caratteristiche del futuro vino lunico grande poeta della letteratura che sia riuscito a vedere nel vino un soggetto per un' opera. " Domani sabato 21 aprile, appassionati a Torino al Museo di Antichità – Polo Musei Reali, dove potranno partecipare alla relazione di Ilario Manfredini, storico, già sindaco di Fenestrelle (Torino) e sommelier su: "La rappresentazione del vino nella tradizione pittorica tra Medioevo e Rinascimento". Nella Toscana dell’età di Dante, quando il popolamento della regione crebbe a livelli altissimi (circa un milione e 200 mila abitanti) il consumo di vino raggiunse cifre assai elevate contribuendo all’estensione della viticoltura in ampie aree della regione. (A tal proposito Pier de’ Crescenzi raccomanda che gli addetti alla pigiatura si lavino accuratamente i piedi e li coprano con panni per evitare che gocce di sudore cadano nel mosto). Il vino in Romania e Moldavia nel Medioevo * UniversitàBabeș-Bolyai, Cluj-Napoca (Romania). Il mosto ottenuto con la pigiatura viene pompato nelle vasche dette fermentatori dove comincerà la fase della fermentazione. L’Uomo Sinfonico 2 Maggio 2019. A partire dal VI secolo a.C., in Grecia comparve il torchio a leva, mentre in epoca romana, nel I secolo a.C. era diffuso il torchio a vite e leva, al quale subentrerà, poi, quello ad argano. Alla sera, a volte, si faceva una cena più sostanziosa a base di anatra o animali da cortile. A short summary of this paper. Page 20. I contadini, per avere il vino in anticipo, spesso tendevano ad iniziare troppo presto la raccolta, con il rischio che l’uva non fosse sufficientemente matura e che il prodotto fosse decisamente scadente. In Lucchesia l’inizio della vendemmia veniva determinato di norma dalle autorità comunali nel giorno della Santa Croce (14 settembre); le comunità dell’Amiata prescrivevano che si dovesse cominciare dopo la festa di San Michele (30 settembre) per l’uva bianca e dopo l’8 di ottobre per quella nera. Il trecentesco Statuto della Lega del Chianti riporta quanto segue: molti sono quegli che per bisogno et chi per non havere vino in casa [ … ] vendemmiano le loro vigne prima che l’uve sieno mature, che gran danno ne riceve la Lega perché non possono essere buoni vini et non si possono poi al tempo vendere. Alcuni secoli dopo, il matrimonio di Giov… Se possedete una biblioteca e un giardino, avete tutto ciò che vi serve. • Ciacci A., Rendini P., Zifferero A., Archeologia della vite e del vino in Toscana e nel Lazio, All’Insegna del Giglio 2012. Per fare un esempio, Firenze, che allora con circa 100 mila abitanti era una delle quattro maggiori città europee, assorbiva nei primi decenni del Trecento circa 250 mila ettolitri di vino l’anno, per un valore complessivo, che a seconda dei prezzi, oscillava tra i 150 e i 300 mila fiorini; il vino venduto al minuto all’interno della città – soprattutto nelle numerosissime osterie – e sottoposto a forte tassazione, dava nel 1338 un gettito vicino ai 60 mila fiorini, che costituiva la più importante entrata per l’erario dopo quella proveniente dalla gabella sulle porte (G. VILLANI, XII, 92). giunto al’ omor che da la vite colà’ (Purg. Google has many special features to help you find exactly what you're looking for. or. • www.tipicamenteumbria.it Fernando La Greca. Copyright Associazione Italiana Food Blogger 2015-2018 | C.F. I contadini, per avere il vino in anticipo, spesso tendevano ad iniziare troppo presto la raccolta, con il rischio che l’uva non fosse sufficientemente matura e che il prodotto fosse decisamente scadente.