Infatti nella battaglia, che ambedue combatterono allo stesso tempo, centoquarantamila soldati vennero trucidati, o in combattimento o nel corso della fuga, e sessantamila vennero catturati. 7 PAG 40. E presso costei Ulisse mandò Euriloco insieme a ventidue compagni, che quella mutò dall’aspetto umano (a quello animale). Una volta stabilita questa cosa, usciti con grande baccano dall’accampamento al secondo turno di guardia (ossia: “nell’intervallo di tempo dalle nove a mezzanotte”), senza nessun ordine né indirizzo certo, fecero sì che la partenza sembrasse somigliante ad una fuga. Così, dopo che gli amici furono stati allontanati, affidò la propria protezione ad una moltitudine di schiavi. Mentre in Numidia si combatteva la guerra contro Giugurta, i consoli Romani M. Manlio e Q. Cepio vennero sconfitti presso il fiume Rodano con un immenso sterminio dai Cimbri, i Teutoni, i Tugurini e gli Ambroni, che erano tribù dei Germani e dei Galli; essi persero anche il loro accampamento, e gran parte dell’esercito. Quel giorno mi ero separato da Marcello: io andavo in Beozia, quello era in procinto di imbracarsi per l’Italia. L’indomani, una volta essere stato condotto in Senato, spiegò che Cartagine Nuova, la capitale della Spagna, era stata conquistata, che in un solo giorno erano state riprese alquante città che avevano defezionato, e che nuove (città) erano state accolte nell’alleanza. Ubbidire agli insegnamenti dei genitori è spesso fonte di salvezza, come la breve favola insegna. La furia di Marte mi ha sottratto quasi tutti i figli in battaglie crudeli: tu hai ucciso anche Ettore, mentre con eccezionale valore difendeva la nostra città. Copyright © 2007-2021 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale Poiché quell’impresa era oltremodo difficile, Giasone scelse come compagni della spedizione i più forti eroi del suo tempo e, su consiglio della dea Atena, fabbricò un’imbarcazione bella e veloce, che chiamò Argo. Per questo Agesilao, il re degli Spartani, venne colmato di lodi non solo da tutti gli altri storici, ma anche dall’Ateniese Senofonte, l’allievo di Socrate, sia per via dell’eccezionale valore in guerra, sia per via della serietà e della parsimonia. E così accadde. Combattei spesso in tutto il mondo, per terra e per mare, guerre civili ed esterne (ossia: “contro popolazioni straniere”), e, da vincitore, concessi il perdono a tutti i cittadini che lo chiedevano. Dunque Polo, dal momento che portava l’urna del figlio, recitò sempre tutte le scene non fingendo né per mezzo di simulazioni, ma con dolore e con reali ed affannosi lamenti. Il giorno successivo P. Postumio venne da me e mi annunciò che M. Marcello, il nostro collega e amico, dopo l’ora di cena era stato ferito per mezzo di un pugnale da P. Magio Chilone, e aveva subito due ferite, una al ventre, l’altra alla testa. Nel quarto libro, poi, si trova la prima guerra Punica, nel quinto la seconda. INCESTE = da in-, prefisso negativo, + castus. Un solo giorno fa sbocciare la rosa, un solo giorno la sciupa, come dice Ausonio, il celebre poeta Romano. Dopo che Achille aveva ucciso Ettore mentre combatteva valorosamente in difesa della patria, trascinò il cadavere di lui fino all’accampamento dei Greci. Nome e Cognome* Email* Telefono* Data* Indicare Numero Ospiti. A costui (ossia: “ad Aristide”) quello rispose che egli non conosceva Aristide, ma che non gli piaceva il fatto che si fosse dato tanto avidamente da fare per essere soprannominato “il Giusto” a discapito di tutti gli altri. A proposito di costoro, peraltro, si comprese quanto l’eloquenza valesse più della rettitudine. La recente sofferenza aveva fatto tornare anche il ricordo di quelle passate, e aveva suscitato il timore di quelli a venire. Erano venuti anche l’asino e la lepre, intenzionati a fornire il loro contributo al leone, ma l’orso, quando li vide, parlò così al leone: O re, mandali via: infatti in nessun modo ci potranno essere d’aiuto nella guerra, poiché il tratto caratteristico dell’asino è la stupidità, e il tratto caratteristico della lepre è la viltà. Per alcuni giorni si astenne dal cibo, e alla fine morì di fame. Preferii salvare, piuttosto che massacrare, le popolazioni estere a cui era possibile perdonare senza pericolo. Ulisse, una volta fatto naufragio e perduti tutti i compagni, nuotò verso l’isola di Eea, in cui la ninfa Calipso, figlia di Atlante, essendo stata presa dall’amore per Ulisse, lo tenne presso di sé per un anno intero, e non volle lasciarlo andare via da sé, finché Mercurio, per imposizione di Giove, ordinò alla ninfa che lo lasciasse andare via. Tuttavia, non appena a questo soldato si presenta l’occasione, egli si prende gioco della madre della fanciulla, getta di nascosto la figlia su una nave e la porta ad Efeso con la forza. Mario sconfisse in combattimento Giugurta e il suo alleato Bocco, re della Mauritania, e portò a termine la guerra. Poi tocca un sasso, e ed esso diventa oro. Ma, mentre ci troviamo in alto mare, accade ciò che vogliono gli dèi: i pirati prendono quella nave sulla quale io ero trasportato. Le parole del padre che piangeva spinsero alla compassione il fiero animo di Achille: con premuroso affetto fece rialzare il vecchio re, e gli restituì il cadavere del figlio. Poiché Mida, il re dei Frigi, aveva cortesemente ricevuto nella propria dimora Sileno, compagno di Bacco, il dio, al fine di ricambiargli la cortesia, (gli) concesse benevolmente di chiedere che cosa voleva. Cesare morì a cinquantasei anni. Versioni di latino tradotte da libri di latino scolastici in uso. Polo, a causa della morte, perse l’unico figlio. Io e te, che siamo forti, combatteremo contro gli uomini con tutte le forze del corpo, l’asino, invece, i cui ragli raggiungono il cielo e si sentono in ogni luogo, sarà il trombettiere, e la lepre, che corre velocemente, sarà il nostro portaordini. E così, io ho predisposto diversi stratagemmi affinché gli amanti si ricongiungessero. Ma il leone rispose in questa maniera: O amico, tutti saranno utili ai fini della guerra. Multi dei a Romanis coluntur in deorum numero sunt Saturnus... Dai Romani sono venerati molti dei: nella moltitudine degli dei ci sono Saturno, Bacco, che viene chiamato anche Libero, Nettuno, Mercurio, Esculapio e Vulcano. Multi dei a Romanis coluntur in deorum numero sunt Saturnus... Dai Romani sono venerati molti dei: nella moltitudine degli dei ci sono Saturno, Bacco, che viene chiamato anche Libero, Nettuno, Mercurio, Esculapio e Vulcano. ‎Latinorum permette di: - analizzare qualsiasi verbo e consultare la cronologia dei verbi ricercati - consultare più di 5000 versioni (oltre 50 libri) senza accesso a internet, sia nella loro versione in italiano, che in latino! Bacco, poiché era stato estenuato dalle preghiere, ordinò che quello si lavasse nel fiume Pattolo, affinché venisse liberato dal dono funesto e rovinoso. Dopo che lo aveva pianto a sufficienza, (→ l’attore Polo) tornò alla professione dell’arte. Catturai seicento navi. : “contro di loro fu combattuto nuovamente da G. Mario e Q. Catulo”), ma con maggior successo dalla parte di Catulo. Poi, dopo essere salito sul dorso di Bucefalo, tirando delicatamente le briglie, (→ Alessandro) cominciò a domarlo. Fra tante sconfitte, ai decemviri venne dato ordine di consultare i Libri Sibillini, e Q. Fabio Pittore venne inviato a Delfi per interpellare l’oracolo in merito alla futura cessazione di tanto grandi stragi. È risaputo che Dionigi, il tiranno di Siracusa, spesso agì scelleratamente e in maniera sacrilega, e che non temette mai la collera degli dèi. Diede ordine che venissero portate via anche le tavole d’argento da tutti i santuari. Quindi Ulisse, una volta tornato tra i viventi, seppellì Elpenore e, così come egli aveva chiesto, gli conficcò un timone sulla tomba. Ma, poco dopo, in quel luogo spuntarono delle tremule canne, che dicevano: “Il re Mida ha le orecchie d’asino!”. G. Mario e Q. Catulo combatterono nuovamente contro di loro (lett. Immediatamente il re della Frigia fece in modo di nascondere l’inconveniente e avvolse il capo con un copricapo rosso: tuttavia, non molto tempo dopo, accadde che un servo notasse lo straordinario ed inusitato portento. E così, in questo modo, il bambino cresceva più di tutti i mortali; poiché i genitori si meravigliavano, la sorvegliarono. versioni latino verba manent; Senza categoria; versioni latino verba manent. A Metello, il quale, per via di questa vittoria fu soprannominato “il Numidico”, fece seguito Caio Mario, un generale valoroso ed esperto di arte bellica. La rosa, come racconta la leggenda, un tempo era bianca, ma diventò rossa a causa del sangue di Venere. Apollo, sdegnato, fece crescere in maniera incredibile le orecchie di Mida, le quali, nel giro di poco tempo, divennero simili in tutto alle orecchie degli asini. Il vello d’oro dell’ariete, che Frisso aveva consacrato a Marte, pendeva da un’imponente quercia in una fitta foresta, in Colchide: dei tori che soffiavano fuoco dalle narici ed un drago gigantesco e spaventoso sorvegliavano il prezioso vello. Nuovissima versione della Bibbia dai testi originali,9. Latinux, l'app perfetta per il Latino! Domini Cancellati. Esculapio, figlio di Apollo, è il dio della medicina, e quindi viene venerato dai medici e viene invocato dagli infermi. Divina Commedia. Petreio, appena vede che Catilina, contrariamente a quanto aveva previsto, attaccava con grande forza, conduce la coorte pretoria al centro dello schieramento nemico e uccide quelli che erano stati scompigliati e gli altri che resistevano in altri luoghi. Dopo che fu giunto in Colchide, egli, con l’aiuto della maga Medea, figlia del re, domò i tori che soffiavano fuoco e, dopo aver ucciso lo spaventoso drago, rubò il vello d’oro e lo portò a Pelia. Versioni di latino tradotte da libri di latino scolastici in uso. Assai più di trecentomila di questi, una volta congedati, li trasferii nelle colonie o li rimandai nei propri municipi. Presso i Greci e i Romani gli uomini irreprensibili e morigerati furono sempre in grande considerazione. Una volta Dionigi, dopo aver attraccato la flotta nel Peloponneso ed essere giunto nel tempio di Giove Olimpio, rubò dalla statua del dio un mantello dorato di grande peso, e affermò scherzosamente che quel mantello d’estate era troppo pesante per il dio, e che invece in inverno era freddo; quindi gettò addosso al dio un mantello di lana, sostenendo che quello era un indumento adatto ad ogni stagione. E questo, dopo che fu giunto da Circe, una volta ricevuta da lei una coppa, su esortazione di Mercurio vi versò dentro l’antidoto e impugnò la spada, dopo averla minacciato, e dicendo: “Se non mi avrai restituito i compagni, io ti ucciderò”. Catilina, insieme ai i soldati armati alla leggera, si muoveva in prima linea, accorreva in aiuto a quelli affaticati, faceva venire soldati freschi al posto dei feriti, provvedeva a ogni cosa, combatteva molto egli stesso, spesso feriva il nemico: eseguiva contemporaneamente i compiti del soldato valoroso e del buon comandante. All’alba, dopo che la cosa fu stata confermata dagli esploratori, mandò avanti tutta la cavalleria, affinché ritardasse la retroguardia dei Remi, e ad essa mise a capo Q. Pedio e L. Aurunculeio Cotta; ordinò al luogotenente Tito Labieno di tener dietro con tre legioni. Tu sei il lupo e, imitando la voce della madre, mi vuoi divorare. Manlio e il Fiesolano cadono combattendo tra i primi. Intanto in Tessaglia, nella città di Iolco, regnava Pelia, che aveva ucciso con l’inganno il fratello Esone ed aveva usurpato il suo regno. Una volta a Filippo, il re dei Macedoni, venne inviato in dono un cavallo, chiamato Bucefalo, straordinario in fatto di bellezza, ma indomito quando ad indole, e insofferente della briglia. Dopo che gli dèi furono stati placati, come credevano, a sufficienza, M. Claudio Marcello mandò (presente storico) da Ostia a Roma millecinquecento soldati che aveva arruolati nella flotta, affinché fossero di protezione per la città; egli di persona, una volta mandato in avanscoperta a Teano Sidicino il reparto della flotta (quel reparto era il terzo) insieme ai tribuni dei soldati, e una volta affidata la flotta al collega P. Furio Filone, dopo pochi giorni si diresse a Canosa a marce forzate.